Seguici

Assassin’s Creed. L’equilibrio tra Educational e Ludus
13/03/2018|L'EVENTO

Assassin’s Creed. L’equilibrio tra Educational e Ludus

Assassin’s Creed. L’equilibrio tra Educational e Ludus
illustrazione di Chabacolors
parole di Emanuele Conti
Nell’anno in cui Ubisoft festeggia i primi dieci anni di Assassin’s Creed con Origins, viene lanciato il primo DLC in assoluto che elimina nel gioco ogni dinamica di conflitto per lasciare al giocatore la libertà di esplorare il mondo e la cultura dell’antico Egitto.

Il progetto che sta dietro Assassin’s Creed è meno banale di quello che sembra e sicuramente più ambizioso di quanto possa apparire. A monte dell’assoluta transmedialità di questo che è uno dei prodotti di punta di Ubisoft e da anni uno dei titoli del suo genere con cui la concorrenza è tenuta bene o male a fare i conti, è impossibile nascondere l’aspetto più lampante della serie: la trasposizione su un altro medium dello stile narrativo del romanzo storico. Come è ormai noto anche al grande pubblico dopo il successo dell’omonimo film diretto da Justin Kurzel e che vede la partecipazione di Michael Fassbender e Marion Cotillard, la serie di “Assassin’s Creed“ centra la narrazione intorno a uno o più personaggi di finzione che interagiscono con personaggi storici e rivivono i principali eventi della storia umana romanzandoli in funzione di una interna continuità narrativa. Questo comporta necessariamente un certo livello di verosimiglianza nella ricostruzione dell’ambientazione, nei modi, nei costumi, nelle architetture, perfino nella vita quotidiana dei personaggi. Ed è fondamentalmente lo stesso problema di ricostruzione accurata di un contesto storico ben determinato che ha chiunque voglia incapsulare la propria fiction all’interno di un sistema di riferimento esistente, sia esso Louis De Wohl con Sant’Agostino sia Irvin D. Yalom con Nietzsche.

Assassin’s Creed, Origins, Discovery Tour, Bayek, Senu, ludus, educational, Justin Kurzel, Michael Fassbender, Marion Cotillard, Ubisoft, antico Egitto, esplorazione, Hyerogliphics Iniziative, storia, videogame, imparare divertendosi, Emanuele Conti, Globus, magazine, rivista, webzine, cultura, pop

Fin dallo sviluppo di “Assassin’s Creed” (il primo titolo della serie distribuito al pubblico sul finire dell’anno 2007) Ubisoft si è avvalsa della consulenza di esperti del settore per una ricostruzione quanto più verosimile del background storico in cui la narrazione si sarebbe sviluppata. Gli sviluppatori comunque non hanno mai escluso il giocatore dalla possibilità di approfondire l’aspetto più propriamente educativo direttamente all’interno del software, creando delle schede di approfondimento su personaggi, luoghi ed eventi vissuti durante il gioco, e che si ha la possibilità di consultare in qualsiasi momento. Ma questo tutto sommato era un aspetto che passava in secondo piano, una sorta di contenuto bonus a scopo educativo, o al più utile a rinfrescare la memoria degli studi di storia delle scuole superiore a quei giocatori non più giovanissimi.

Con “Assassin’s Creed Origins” però Ubisoft non ha solo tentato (molto probabilmente, riuscendo) il rilancio di un titolo che la critica da qualche anno stava iniziando a giudicare stantio nelle dinamiche di gioco, ma ha voluto creare qualcosa che non fosse mai stata vista prima all’interno della saga stessa, e forse della storia videoludica fino a oggi. Infatti la ricerca documentaristica finalizzata a ricreare l’ambientazione di “Origins”, ovvero l’antico Egitto al tramonto dell’impero tolemaico, ha portato gli sviluppatori a lavorare ad altri progetti paralleli al gioco stesso, in modo da rendere ancora più vera quella quotidianità dell’ambientazione che ad un giocatore distratto può passare facilmente in secondo piano.

Il primo e sicuramente più ambizioso progetto è il Hieroglyphics Initiative: presentato il 27 settembre 2017 presso il British Museum e sviluppato in collaborazione con Google e in concerto con la comunità accademica di tutto il mondo, questa iniziativa vuol sfruttare la capacità di apprendimento delle macchine per sviluppare un software capace di leggere, interpretare e tradurre i geroglifici del Medio Egitto, ovvero quel periodo che va dal 2000 a.C. fino al IV secolo d.C..È indiscutibilmente un progetto ambizioso che mira a far luce su testi e incisioni che coprono un arco temporale di oltre due millenni, e che in prospettiva può fornire degli strumenti di traduzione importanti a chiunque, come una sorta di Google Traduttore delle lingue antiche e ideografiche.

Assassin’s Creed, Origins, Discovery Tour, Bayek, Senu, ludus, educational, Justin Kurzel, Michael Fassbender, Marion Cotillard, Ubisoft, antico Egitto, esplorazione, Hyerogliphics Iniziative, storia, videogame, imparare divertendosi, Emanuele Conti, Globus, magazine, rivista, webzine, cultura, pop

Di ambizioni più modeste ma dall’immediato impatto sul pubblico di giocatori (e non) è invece l’aggiornamento di “Origins” che ha introdotto la modalità Discovery Tour. Si tratta di un modo di giocare “Assassin’s Creed” privo di ogni dinamica di conflitto, lasciando solo la possibilità di esplorare liberamente la ricostruzione dell’antico Egitto. All’avvio del Discovery Tour un messaggio a tutto schermo recita:

“Grazie a contenuti curati da egittologi e centinaia di immagini provenienti da musei e biblioteche di tutto il mondo, abbiamo cercato di trasmettere la passione che ci ha portato a realizzare Assassin’s Creed Origins.”

Siamo di fronte a qualcosa di più di una semplice e libera esplorazione a ruota libera. Infatti Discovery Tour contiene settantacinque visite guidate lungo l’antico Egitto curate da storici ed egittologi che ci porteranno a scoprire la storia e la cultura di questa civiltà. Il giocatore viene invitato a scegliere un percorso e seguirne il suo tracciato dorato effettuando una serie di tappe in cui viene approfondito uno dei vari aspetti del percorso scelto. Dai processi di mummificazione alla costruzione delle piramidi e fino alla scoperta della vita quotidiana, saremo accompagnati attraverso deserti, oasi e città, e parallelamente all’esplorazione del mondo di “Origins” potremo anche vedere direttamente le fonti da cui il team di sviluppo ha attinto: NASA, il Metropolitan Museum of Art di New York, il British Museum ovviamente, l’università di Toronto, il museo del Louvre e anche la DeAgostini sono solo alcuni degli istituti che hanno fornito supporto alla ricerca che sta alla base dello sviluppo del titolo.

La differenza vera rispetto agli approfondimenti storici dei titoli precedenti non sta esclusivamente nel fatto che se prima avevamo delle schede di approfondimento ora abbiamo dei tour da seguire direttamente in gioco; no, la differenza vera e più importante è che Ubisoft ha deciso di vendere in formato digitale una versione per pc di “Assassin’s Creed Origins” a prezzo decisamente ridotto che include esclusivamente il Discovery Tour. Il titolo perde qualsiasi pretesa di ludus e diventa esclusivamente un prodotto a scopo educativo, mantenendone però la forma/contenitore.

Perché a volte è la forma che riesce a veicolare al meglio un contenuto che inizialmente può sembrare non proprio consono per essa.

Nel Discovery Tour di “Assassin’s Creed Origins”, mantenendo inalterato il motore grafico, la possibilità di muoversi liberamente attraverso l’intera mappa di gioco, scalare gli edifici ed arrampicassi sui monumenti, godere delle vedute aeree di Senu (l’aquila compagna d’avventure di Bayek, protagonista del gioco) continuare ad usare la modalità Foto, c’è forse l’unico modo efficace in questo inizio millennio per riuscire a mettere in pratica un concetto tanto predicato ma difficilmente applicato, che piuttosto rappresenta un’impossibilità logica, un ossimoro: imparare divertendosi.

Assassin’s Creed, Origins, Discovery Tour, Bayek, Senu, ludus, educational, Justin Kurzel, Michael Fassbender, Marion Cotillard, Ubisoft, antico Egitto, esplorazione, Hyerogliphics Iniziative, storia, videogame, imparare divertendosi, Emanuele Conti, Globus, magazine, rivista, webzine, cultura, pop

 


Emanuele Conti è laureato in Storia e Critica del Cinema, da diversi anni si interessa al mondo dell’entertainment multimediale. Ha collaborato alla realizzazione di alcuni video, è produttore esecutivo del documentario Splatter – La rivista proibita, lavora in una web radio ed è cofondatore di Globus.

Nessun commento
Condividi